Un vero clima di tifoseria da stadio (con tutto rispetto per il calcio) è il risultato dell’operato di Roberto Di Stefano, già a partire dalla sua elezione a Sindaco nel 2017. Le scene del 2017, le urla “abbiamo preso ed espugnato Sesto” o i salti sui banchi di consiglieri uscenti nel 2022 abbinati ai cori “chi non salta Comunista è”, lo dimostrano.
Cittadini di serie A e cittadini di serie B: non si tratta di una mera didascalia, bensì della descrizione metaforica di una serie di situazioni che si sono create in questi ultimi anni e dimostrazione di ciò, vi sono i fatti a conferma.
“Giorni fa ho denunciato lo stato di fatto del cantiere di via Campestre 250, lavori ultimati (con metodi e risultati discutibili) e lavori in corso, senza un vero e proprio controllo da parte dell’amministrazione comunale. Eppure si tratta di soldi pubblici, soldi nostri.
Ancor più grave è lo stato in cui vivono i cittadini sestesi che abitano in viale Edison ang General Cantore e quelli di via N. Bixio: una situazione al limite dell’indecenza, non è possibile che nel 2023 vi siano ancora surreali immagini di questo tipo (vedi foto allegate)”, così denuncia incredulo, Paolo Vino, Segretario delle Liste Giovani Sestesi e Lista Popolare.
“Non mi interessa se la competenza sia del Comune di Sesto o di Aler o altro ente, la realtà è che lì vi abitano cittadini Sestesi e un comune di tutto rispetto dovrebbe occuparsi dei propri abitanti: a Sesto San Giovanni così non è. Non ci si può voltare dall’altra parte, l’amministrazione comunale deve intervenire e fare in modo che quelle persone (si, è di persone che stiamo parlando, PERSONE) possano vivere in condizioni dignitose, o meglio, basterebbe anche solo “normali”.
Non è accettabile passare sotto i balconi di via Bixio e vedere teli verdi pieni di foglie e quant’altro, come fossero cestini della spazzatura pronti a cadere da un momento all’altro, non è possibile passare sotto le finestre e balconi di via G. Cantore e osservare le facciate cadere a pezzi. Adesso Basta. Non so se, chi si dovrebbe occupare di patrimonio pubblico sarebbe disposto a vivere in quelle condizioni, ma una cosa è certa: non è permesso voltarsi dall’altra parte scaricando, come spesso succede, quella che dovrebbe essere la propria responsabilità su altri perché nel frattempo i cittadini vivono nella vergogna lasciata in quel modo”.
Vino si rivolge direttamente a Di Stefano: “Caro Sindaco, quando hai finito di farti le foto con Diodato in Piazza Petazzi, passa anche dai tuoi concittadini di viale Edison e via Bixio e non dimenticarti di alzare lo sguardo ai palazzi perché lí ti accorgerai in quale stato vivono i Sestesi o quelli che tu, evidentemente, consideri Cittadini di serie B”.