Il sindaco si sarà addormentato sognando una “città sicura”, peccato che al suo risveglio vedrà una Sesto in cui si spara e ci si accoltella.
Caro sindaco, dorma di meno e lavori di più!
Peraltro, per testimoniare lo stato di abbandono della nostra città, in questo momento di crisi né il Sindaco né l’assessore alla sicurezza sembrano avere una chiara direzione da seguire.
Il Sindaco sembra aver adottato l’unico modo che conosce e cioè un atteggiamento propagandistico irritante e stucchevole, mentre a Sesto si spara e ci si accoltella.
I problemi che affliggono la nostra comunità sono drammaticamente esplosi da quando questa amministrazione ha preso il potere. L’Amministrazione con il suo modo di fare da tifoseria, sembra aver alimentato un clima di rabbia e tensione che ha lasciato la città in uno stato comatoso. L’insicurezza regna sovrana, creando un ambiente teso e divisivo. Di Stefano ha emesso proclami contro la costruzione della moschea, incolpando erroneamente questa struttura come causa di tutti i mali, anche se era stata precedentemente approvata e autorizzata da lui stesso, scaricando responsabilità su chi non aveva alcuna colpa.
Oggi, Sesto sembra essere diventata un Far West, ed è giunto il momento di adottare misure concrete e mirate per ripristinare la sicurezza e la serenità di questa città, dove le persone possono tornare a vivere e passeggiare per le strade senza timori.
Il Segretario dei Giovani Sestesi e della Lista Popolare, Paolo Vino, esprime profonda preoccupazione per la crescente insicurezza che ha investito la nostra città. “Ma che città sta diventando Sesto San Giovanni?” dice Vino. “Ieri, si è verificato un altro tragico omicidio, ulteriore episodio in una serie inquietante che comprende risse, accoltellamenti, stupri e atti vandalici. Non c’è traccia di una minima sicurezza, nonostante il clamoroso annuncio di un assessore alla sicurezza, una figura finora invisibile, una specie di Pecos Bill spettrale”.
È ora di porre fine alla propaganda e di prendere azioni concrete. Sesto non merita questo declino, ed è giunto il momento che il Sindaco si assuma le proprie responsabilità. Il suo fallimento è evidente e completo.